Sorrento calcio maglia

La partecipazione del Verona ai campionati di calcio è qui esposta; quello scaligero è uno dei 16 club italiani che hanno sempre militato nelle categorie professionistiche. In ambito cinematografico, il Verona viene citato nel film Ultrà di Ricky Tognazzi (1991): in particolare Principe, il protagonista interpretato da Claudio Amendola tifoso romanista, fa riferimento ad una vittoria fittizia dei capitolini ai danni dei veronesi, sul risultato di 3-2. Viene menzionato anche nel film L’allenatore nel pallone (1984), dove batte 3-0 la Longobarda del protagonista Oronzo Canà, interpretato da Lino Banfi. I gialloblù centrarono la salvezza anche nella stagione successiva, classificandosi al decimo posto con 45 punti e confermandosi una formazione assai ostica da affrontare; tra gli altri, si misero in luce nel corso della stagione il portiere Silvestri, che già aveva ben impressionato nella stagione precedente, i difensori Lovato e Dimarco, l’esterno di centrocampo Faraoni, spesso chiamato a ricoprire anche il ruolo di capitano, e il trequartista ceco Barak, che, per merito delle sue prestazioni a Verona, rientrò nel giro della propria nazionale. Nell’estate del 1984 arrivarono infatti presso la corte scaligera due quotati calciatori stranieri, punti fermi delle rispettive nazionali: il difensore tedesco Hans-Peter Briegel e l’attaccante danese Preben Elkjær Larsen.

28 punti e 5 vittorie. Con l’arrivo dell’allenatore milanese, già giocatore dell’Hellas, ebbe inizio quello che sarebbe stato il ciclo di vittorie più importante della storia del club scaligero: nella stagione (1981-82) l’Hellas, costruito sull’asse Garella, Tricella, Di Gennaro, Penzo, vinceva il campionato cadetto e costruiva le basi per il suo futuro. L’Hellas, al ritorno in massima serie dopo la breve avventura in Serie A del 1958, stavolta si salvò con relativa facilità, conducendo una stagione equilibrata chiusa al decimo posto mentre, nelle stagioni successive, quarta maglia milan riuscì ad inanellare una serie di importanti salvezze in massima serie. La squadrà sfiorò poi il ritorno in massima serie nel 2005, quando concluse la stagione al 7º posto, con un solo punto in meno dell’Ascoli (promosso in Serie A dopo la squalifica del Genoa e i problemi economici di Perugia e Torino). La Federazione italiana si costituì a Torino il 26 marzo 1898 con il nome di Federazione Italiana del Football (FIF), su iniziativa di un comitato istituito il 15 marzo, ed elesse al vertice della neonata associazione l’ingegnere Mario Vicary, al termine dei lavori di una sorta di costituente presieduta da Enrico D’Ovidio.

Classic Football Shirts certifica il secondo posto del club britannico affermando che c’è sempre qualcosa di mitico e magico nelle maglie di questa squadra. Da gennaio la squadra cala il rendimento, ma riesce comunque a qualificarsi per i play-off con il 4º posto finale. Il terzo millennio iniziò con gli scaligeri ancora allenati da Prandelli, che, dopo un inizio difficile, avviarono una serie di risultati utili consecutivi nel girone di ritorno, chiudendo il campionato di Serie A 1999-00 al nono posto. Destino volle che, al momento del disastro, la formazione si fosse spostata per il pranzo nella carrozza ristorante in coda al treno, uscendo quasi illesa dall’incidente che contò una quarantina di vittime tra le carrozze scagliate dall’urto nel dirupo sottostante. A causa di un disguido aereo legato al maltempo, il club veneto era ricorso al treno per raggiungere la capitale, dov’era in programma la sfida di campionato contro la Roma: i giocatori e lo staff viaggiavano sul primo vagone della «Freccia della Laguna», che in prossimità di Monzuno investì le carrozze dell’espresso Bari-Trieste deragliato pochi secondi prima. Anche la stagione in cui gli scaligeri riuscirono finalmente a centrare la promozione (2010-11) era iniziata negativamente, tanto che il tecnico Giuseppe Giannini era stato esonerato alla 13ª giornata con la squadra nei bassifondi della classifica.

La FIGC crea la Prima Categoria anche in Veneto. 1921-22 – 3º nel girone A della Prima Categoria Emiliana (FIGC). La prima divisa mai utilizzata all’atto della fondazione era a quarti bianca e nera, ricalcava i colori della Bentegodi Verona, mentre dal 1909 cominciano ad essere usati i colori attuali; tali divise non furono mai usate nei campionati ufficiali nazionali. All’atto della fondazione nel 1903, l’allora Associazione Calcio Hellas adottò quale stemma uno scudo ovale palato gialloblù, diviso trasversalmente da un cartiglio bianco con l’epigrafe aurea HELLAS; nel campo inferiore era collocato lo stemma araldico cittadino – una croce d’oro in campo azzurro -, il quale in diverse occasioni è apparso in solitaria sulle maglie da gioco, libero da ulteriori orpelli. Il Chievo era attivo fino al 2021 nel campo sociale e umanitario. Durante il ventennio fascista lo stemma fu un rettangolo verticale con il fondo raccordato e diviso in due metà (una blu e una gialla) da una diagonale (dal basso a sinistra all’alto a destra) raffiguranti un littorio e la scala a pioli: sul cartiglio nero sopra al rettangolo vi era la scritta A.C. VERONA. Dopo aver disputato dieci campionati su undici in Serie A dal 1968 in poi, il Verona tornò in Serie B nel 1979. In cerca di equilibrio e con un profondo ricambio di proprietà, dirigenti e giocatori, la società rimase bloccata tra i cadetti per due anni, fino a quando la panchina venne affidata a Osvaldo Bagnoli.


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