Maglie calcio originali autografate

Nel 2016, il magazine inglese FourFourTwo ha posto lo stemma doriano al 4º posto tra i più belli del calcio mondiale. Rispetto a questi ultimi, gli estremi difensori doriani sfoggiarono, fino al III millennio, delle maglie prive della caratteristica fascia biancorossonera: sulle loro mute, era presente unicamente lo scudo di San Giorgio, posizionato ciclicamente al centro del petto o sopra al cuore (e affiancato talvolta dallo stemma societario). Proprio nella prima gara di campionato della stagione 1981-1982, i liguri scesero in campo contro il Brescia adottando per la prima volta una terza casacca, rossa con una striscia verticale biancoblù a ridosso della spalla destra, e lo scudo di Genova al centro del petto. Con il cambio di sponsor tecnico da Kappa a Joma, nella stagione 2015-2016 torna dopo quattordici anni una terza divisa gialla, arricchita da un palo blucerchiato sul lato destro del petto e dallo scudo di Genova posizionato al centro della maglia. Da notare come la presenza della pipa ha dato adito, in tempi recenti, a controversie: nel 2009 il centro antitabacco dell’azienda sanitaria locale di Genova, tramite il suo direttore, chiese alla dirigenza doriana se fosse possibile rimuoverla, motivando ciò con, a suo dire, il cattivo esempio che dava alle giovani generazioni; l’allora presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, declinò la richiesta, rispondendo che l’oggetto era puramente ornativo, in quanto spento.

La stagione 2015-2016, quella del cambio di sponsor tecnico da Kappa a Joma, vede la maglia tornare dopo dodici anni completamente bianca, rifacendosi esplicitamente alle seconde divise doriane viste negli anni 1960 e 1970, maglietta di calcio con lo scudo genovese a svettare al centro del petto. La stessa filosofia viene seguita nella stagione 2015-2016, quella dell’esordio di Joma come sponsor tecnico, che per i portieri doriani realizza una semplice muta nera dove, al centro del busto, svetta unicamente lo scudo genovese. Tramite una pagina Facebook sempre più al centro della comunicazione la Calcio Lecco 1912 ha mostrato ai tifosi l’anteprima delle maglie da gioco per la stagione sportiva 2017/2018. La firma, come di consueto in questi anni, è quella di Legea, noto marchio di abbigliamento sportivo sito in viale Turati. Rispetto alla muta vista all’inizio del decennio, questa terza divisa riprendeva lo schema di quella casalinga, con la fascia colorata – che stavolta era cinta in più da due bande blu – nella sua canonica posizione al centro del petto; proprio per evitare che il blu della fascia e il rosso della maglia si fondessero, col rischio di richiamare i colori dei rivali per antonomasia del Genoa, questi vennero separati da una sottile strisciolina bianca.

Il colletto a «V» e i bordi delle maniche sono blu. Un salto cronologico ben più marcato si verificò la stagione seguente quando, ispirandosi agli anni 1960 e 1970, addirittura la striscia colorata sparì dalla casacca da trasferta, lasciando il petto totalmente bianco a eccezione dello scudo di San Giorgio posizionato al centro: i colori societari vennero limitati a una sottile listatura sul colletto e sui bordini delle maniche. La seconda maglia è di colore bianco con inserti nerazzurri sulle spalle, sul colletto e sul bordo delle maniche. La mutanda termica può essere indossata, ma deve essere dello stesso colore dei pantaloncini. Nel ventesimo secolo le scarpe (o scarpini) sono diventate più leggere e più morbide, i pantaloncini sono stati portati a una lunghezza più corta e i progressi nella produzione dell’abbigliamento e nella stampa ha permesso di rendere le magliette più leggere, in fibre sintetiche, con disegni colorati e sempre più complesse.

In quella compagine ci sono pedine che non funzionano, e poi rimane una profonda remora: di scuola, di cultura non si parla, ed essendo io un padre e un uomo che cerca attraverso il suo lavoro di diffonderla, sono molto preoccupato. E poi avevamo davvero una bella squadra. Lo scudo bianco con croce rossa – che già faceva bella mostra di sé sulla maglia dell’Andrea Doria – è a sua volta presente nello stemma comunale di Genova, e fa tradizionalmente parte dell’araldica cittadina poiché mutuato dalle insegne della storica repubblica marinara. Giovanni Battista («Gio Batta» nella parlata cittadina) -, e a Genova ha lo stesso valore di «Balilla», ovvero il nomignolo del patriota cittadino Giovan Battista Perasso che nel 1746, con il suo «Che l’inse? A cavallo tra II e III millennio si assistette dapprima, nel 1999-2000, a un completo grigio sopra cui la fascia biancorossonera venne ruotata da orizzontale a verticale. L’altro simbolo indissolubilmente legato alla casacca sampdoriana è lo scudo di San Giorgio che campeggia proprio sopra al cuore, esaltato dalla fascia biancorossonera che ne fa da sfondo.

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